Doveri prioritari

 

 Il silenzio

Nel linguaggio massonico le parole "Silenzio" e "Segreto" hanno già, di per se stesse, significati peculiari diversi da quelli del mondo profano e possono dare origine a incomprensioni interpretative.

Il Silenzio non deve essere inteso come volontà di non comunicare e per comprendere la natura di questo dovere, occorre ricordare che la Libera Muratoria, è impostata su esigenze formative tendenti al perfezionamento dell'Uomo.

Ogni Loggia ha obiettivi, contenuti e un metodo propri, all'interno di un ideale educativo costruito sui valori della Tradizione iniziatica.

All'Apprendista è accordato il privilegio del silenzio come primo passo di questo metodo che progressivamente lo conduce alla meditazione; può così meglio comprendere la natura dell'armonia che regna nella Loggia, dove tutto si svolge con perfezione e regolarità.

È chiamato a ricercare un senso che giunge interiormente, non mediato dalla ragione o da spiegazioni, bensì sentito e immaginato solo attraverso simboli.

Una pratica che è, per le abitudini introspettive comuni, assai differente da quella definita dalla psicologia, o dall'esame di coscienza”, un modo di rimettere in discussione convinzioni, pulsioni, identità. La revisione della capacità di ricordare, comprendere, espandere la percezione e la conoscenza attraverso processi di tipo analogico è senz'altro un’esperienza nuova per l'uomo contemporaneo, educato soprattutto all'elaborazione di fatti sulla base di modelli razionali appresi.

C'è poi l'acronimo V.I.T.R.I.O.L. ("Visita interiora terrae, rectificando invenies occultum lapidem") che espressamente indica questa via nell'apertura all'interiorità e nella conquista del Silenzio: il silenzio è quindi il primo linguaggio del Libero Muratore che, strada facendo si affinerà nell'uso della meditazione. Può dunque riflettere su di sé, meditare per scoprire ed eliminare le scorie, educare la propria mente; questo è il suo primo dovere.

Una rigorosa disciplina regola ogni lavoro nel Tempio trasportandolo sempre su di un piano sacrale; ogni Fratello può esserne attore e ogni altro Fratello vi assiste nel più assoluto silenzio, rivivendone l'azione come rappresentazione che porta direttamente nella sua interiorità sia i messaggi emotivi sia quelli razionali.

Il silenzio è quindi anche il luogo, lo spazio in cui si ricevono le percezioni che giungono dall'esterno e diventa per questo tramite, il filtro di ogni dialogo della Loggia: in essa non si svolgono dibattiti, né contraddittori intesi nel senso profano del termine, ma solo espressione delle proprie opinioni; ogni Fratello deve chiedere la parola e, quando questa gli sarà concessa, egli potrà rivolgersi soltanto al Maestro Venerabile. E' chiaro che in questo modo il parlare senza riflettere o meditare scompare ben presto dall'abitudine del massone, anche nella sua vita profana

e la contemporanea pratica della tolleranza lo avrà anche abituato a rispettare il silenzio degli altri: è questa l'atmosfera armonica in cui si muove tutta la Loggia. Dal principio del Silenzio deriva la concezione massonica del Segreto.

 

Il Segreto

Il termine deriva dalla parola latina che ha il senso di “scegliere, separare” e sottende la necessità di separare la realtà del lavoro di Loggia da quella profana; il metodo educativo massonico è graduale, per successive iniziazioni, ed ha come traguardo il possesso dell'"Arte Reale".

Il segreto dell'Arte Reale, consegnato da tempi immemorabili alle fraternità iniziatiche, è riservato a chi riesce a percepirlo attraverso i Simboli e i Riti: è un Segreto che si scopre lavorando su se stessi, alla propria realizzazione, alla propria trasformazione e che è incomunicabile. Come tale, non può essere tradotto in parole, o meglio, oggetto di comunicazione/trasmissione e nel lavoro di Loggia, tutto passa attraverso la coscienza e lo spirito. Per questo motivo tutto ciò che è fatto o deciso o semplicemente comunicato, avviene in un'atmosfera molto calma, silenziosa, soffusa, armonica.  In particolare il termine di "Segreto" di solito è usato, nel mondo profano, per riferirsi a informazioni riservate a vantaggio di pochi, o non divulgabili, invece in Massoneria, derivando direttamente dal dovere di non parlare inutilmente, con “Segreto” s’intende il confine del dialogo condotto da un gruppo di Fratelli idealmente uniti attorno a valori condivisi.

Il Silenzio è utile quando si affrontano temi o lavori di rilievo, oppure quando il linguaggio deve tener conto delle diversità di preparazione che possono sussistere tra interlocutori di grado diverso. Portare al di fuori della Loggia forme e contenuti del lavoro svolto in essa, li snaturerebbe; potrebbe togliere loro senso, o peggio, travisarlo.

La Massoneria non è una società segreta, ma le riunioni di Loggia, come le riunioni di molte altre associazioni sociali e professionali, sono private e aperte solo ai membri.

Gli scopi e i principi della Massoneria non sono segreti: i cosiddetti "segreti" della Massoneria riguardano solo i modi tradizionali di riconoscimento tra Fratelli; in una conversazione fra membri e non, è veramente poco quello non possa essere discusso sulla Massoneria.

 

Il lavoro massonico

Il Lavoro massonico si svolge in un locale simbolico chiamato Tempio Massonico, all’interno del quale la opera la Loggia; in caso di necessità la Loggia può riunirsi ovunque.

Il Lavoro massonico è un lavoro di perfezionamento individuale, su base iniziatico-progressiva, di carattere culturale e simbolico-esoterico svolto a Gloria del Grande Architetto dell’Universo e per il bene dell’Umanità, in nome della Massoneria Universale. La Ragione e la volontà sono alla base del lavoro e il massone deve praticare le virtù e la solidarietà.

Il Libero Muratore, sebbene in senso simbolico e speculativo, compie un lavoro e produce un'opera che si definisce "sgrossare e levigare una pietra grezza", e l'opera, come si usa dire da secoli, è l’"edificazione di una cattedrale".

Il “lavoro” è assimilato, per antichissima tradizione, all'arte muratoria del costruire il Tempio (nel proprio essere, nella propria capacità di giudizio, quindi nella propria capacità di "agire", e infine, in senso comunitario, come "senso comune").

“Laborare” significava in antico il faticare, l'usare la forza fisica nel lavoro manuale; in senso simbolico, rappresenta la conciliazione d’intelletto e potenza nel progettare e realizzare un più alto concetto di Umanità.

Quindi l'uomo-che-vive è un uomo-che-lavora sempre, mentre la sua esistenza si snoda lungo il sentiero simbolico del viaggio verso una lenta trascendenza ed elevazione, ed è un lavoro che si opera all'interno della propria ragione e della propria coscienza; questo è anche l'Arte Reale, il mestiere che perpetua una Tradizione.

E' in questa graduale e lenta maturazione che si viene cosi a invertire l'ordine d’importanza da attribuire ai valori comuni, per il Massone il pensiero cresce con il lavoro e solo con esso è possibile evolvere la propria ricerca interiore e sociale, ottenendo l'elevazione integrale dell'essere.

Nello svolgimento del suo lavoro, il Massone è abituato a mettere in gioco non soltanto il suo pensiero, già formato, ma a coinvolgervi direttamente anche l'agire.

Quando fa una relazione, non enuncia il suo pensiero, ma espone un lavoro simbolicamente: la tavola scolpita nella quale egli ha inserito i risultati globali della sua fatica, dall'immaginare, al ricercare, al sentire sino al decidere sulle sue conclusioni; dopodiché, i fratelli esprimeranno il loro parere senza la minima competizione.

Il risultato di questo lavoro non comporterà una comune conclusione razionale, ma un intimo gradimento, un giudizio individuale che tuttavia sarà legato sempre a quel comune sentire, il senso comune che è l'opera del lavoro solidale della Loggia; ciò di solito non si avverte subito, ma solo dopo che ciascuno, tornato a casa, ha maturato nella propria coscienza il lavoro fatto nella propria Officina. Attraverso il lavoro, quindi, ogni Massone costruisce anche il senso comune della sua Loggia, nel quale ciascuno può riconoscere sempre la propria soggettività e, contemporaneamente, entrare nella comunità e uniformarsi alla sua visione collettiva, rimanendo sempre libero di pensare e agire secondo il proprio essere.

I Templi metaforicamente edificati alla Virtù non possono essere realizzazioni individuali, quindi il Massone deve dedicarsi a un lavoro complesso: un lavoro su di sé e, attraverso questo, sulla società e sulle generazioni che seguiranno, per attingere a quello che è il vero significato del lavoro nella vita dell'uomo.

I simboli del Lavoro, provengono in gran parte dalle antiche corporazioni muratorie, riproducendo strumenti di lavoro manuale da utilizzarsi per i fini etico-spirituali che la Masoneria propone: per questo, talvolta, le Logge sono chiamate anche Officine e/o Fabbriche e i massoni Operai. La Luce massonica, che il Massone deve ricercare, è la luce della sapienza e della verità; la ricerca è ispirata dall’enunciato del Trinomio: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza. Non ci sono limiti al percorso individuale che ogni massone desidera percorrere per raggiungere il traguardo del proprio perfezionamento: la Massoneria suggerisce un suo metodo ma lascia ciascuno libero di realizzarsi come desidera, poiché nessuno è depositario della Verità, ma tutti insieme la cercano.

Il Massone lavora dentro se stesso per conoscersi e migliorarsi moralmente e nella società come singolo individuo perchè si affermino i valori della verità, della libertà di pensiero e dei diritti civili.

I Massoni si dedicano con tutte le energie di cui sono capaci nella ricerca della verità che produce una tensione evolutiva verso i più elevati valori morali, con l’aspirazione finale di praticarli nella vita quotidiana.

 

Obbedienza agli Statuti generali

“Il terzo dei doveri di un Libero Muratore sarà di conformarsi agli Statuti generali dell'Ordine Massonico, alle leggi e ai Regolamenti di questa Loggia. Io posso tuttavia assicurarvi che tali Statuti non contengono nulla di contrario alle leggi dello Stato, né alle convenienze sociali".

Dopo quest’assicurazione l'iniziando che ha deciso di entrare nell'Ordine sarà chiamato a prestare il giuramento iniziatico.

Con questo, egli si sentirà moralmente impegnato al perseguimento dei fini istituzionali e a portare a termine il percorso rituale e simbolico della tradizione massonica. Ma in primo luogo, egli deve, comunque, essere ubbidiente alle leggi dello Stato in cui vive: la dichiarazione riportata ha significato solo sul piano ideale e all'interno del Tempio. Costituisce comunque un'assunzione di responsabilità verso di sé e verso l'Obbedienza. Quindi la capacità di superamento dell'io egoista e il sapersi proiettare idealmente e "fisicamente" verso il futuro sono, nello stesso tempo, un suo dovere verso le generazioni future e una testimonianza di realizzabilità. In sostanza questo è il vero e più profondo significato dell'impegno iniziatico. La spiritualità è concepita come una riflessione sul senso della vita, sul divenire dell'essere umano e dell'intera umanità: questo è il senso dell'asserzione secondo la quale tutti i Massoni lavorano alla costruzione del Tempio dell'Umanità. Il percorso di conoscenza, richiede uno studio approfondito del Simbolismo, che è un linguaggio universale, da sempre esistito, capace di stimolare l’innata potenzialità umana per lo sviluppo individuale e collettivo. Non sono proposti dogmi, definizioni assolute o soluzioni, ma solo un interrogarsi continuo su se stessi.

Nelle Logge non si lavora solamente sul piano simbolico e sociale, ma, in funzione della propria sensibilità e dei propri interessi, si producono lavori simbolici, sociali, filosofici e storici.

Le prove, le esperienze e l'evoluzione intellettuale conducono ad aperture mentali non conosciute nel vivere quotidiano. Operando in gruppo la cultura comune è quella di una tradizione millenaria.

Logge con gli stessi ideali, insieme uniti, secondo un metodo Tradizionale, Rituale e Simbolico.

I Massoni invocano il rispetto di una Tradizione, che però non significa nostalgia del passato: essa tramanda una Luce che viene da coloro che ci hanno preceduto, Luce che incita a svelarla, a fare in modo che essa sia sempre più viva per l'Umanità intera.

Il Rituale prepara Fratelli e Sorelle dell'Ordine a riflettere in un’atmosfera serena, trasportandoli in uno spazio e un tempo "sacri", vale a dire protetti dall'agitazione e dai rumori del mondo esterno; questa è una delle ragioni del cosiddetto "Segreto Massonico".

Il Lavoro del Massone si basa sulla Simbologia propria degli antichi costruttori di cattedrali; non esiste un "catechismo dei simboli" perché non si tratta di conoscenze che possono essere metodicamente trasmesse, ma si tratta piuttosto di un progressivo risveglio della coscienza.

I Simboli, che sono per il Massone mezzi di realizzazione, nascondono un significato più profondo di quello apparente e immediato: l'ineluttabilità con cui essi si propongono di essere profondamente vissuti e assimilati.

La sperimentazione di essi su una via interiore connessa alla Ritualità del Tempio e ad altre cerimonie che evocano suggestioni di profonda chiarezza, permette al Massone-Iniziato di procedere sul più alto dei percorsi: quello del Conosci te stesso.

La Loggia è il luogo per eccellenza ove si svolgono i Lavori Massonici, luogo ove devono regnare la Libertà, l'Uguaglianza e la Fratellanza, frutto questo del Lavoro compiuto in comune.

La partecipazione ai Lavori di Loggia non è una semplice attività, perché non presuppone la partecipazione di spettatori, ma solo di attori; un Massone, infatti, non segue la corrente, ma anzi la risale per accedere al senso della propria vita; questo impegno ha come effetto la modificazione dello sguardo dell'Iniziato su se stesso e sul mondo.

La Loggia non deve essere uniforme e anzi la diversità è essenziale; Essa sarà tanto più armoniosa quanto saranno a fianco a fianco persone differenti per età, situazione sociale, cultura e per sesso.

Essa lascia a ciascuno dei suoi membri la scelta e la responsabilità delle proprie opinioni religiose, ma nessuno può essere ammesso in Massoneria se prima non abbia dichiarato esplicitamente di credere nell'Essere Supremo.

La Massoneria non è una religione né intende sostituirne alcuna: non pratica riti religiosi, non valuta le credenze religiose, non si occupa di nessun tema teologico, non consente ai propri membri di discutere in Loggia in materia di religione.

La Massoneria lavora con propri metodi, mediante l'uso di Rituali e di simboli con i quali esprime e interpreta i princìpi, gli ideali, le aspirazioni, le idee, i propositi della propria essenza iniziatica.

Essa stimola la tolleranza, pratica la giustizia, aiuta i bisognosi, promuove l'amore per il prossimo e cerca tutto ciò che unisce fra loro gli uomini e i popoli per meglio contribuire alla realizzazione della fratellanza universale.

La Massoneria afferma l'alto valore della singola persona umana e riconosce a ogni uomo il diritto di contribuire autonomamente alla ricerca della Verità. Essa inizia soltanto uomini di buoni costumi, senza distinzione di razza o di ceto sociale.

I Lavori di Loggia sono di natura strettamente riservata, ma non segreta e il Massone è tenuto a osservare scrupolosamente la Carta Costituzionale dello Stato nel quale risiede o che lo ospita e le leggi che a essa s’ispirino.

La Massoneria non permette ad alcuno dei suoi membri di partecipare o anche semplicemente di sostenere o incoraggiare qualsiasi azione che possa turbare la pace e l'ordine liberamente e democraticamente costituito della società.

I Massoni hanno stima, rispetto e considerazione per le donne. Tuttavia, essendo la Massoneria l'erede della Tradizione Muratoria operativa, non sempre le ammette nell'Ordine.

Ogni membro, al fine di rendere sacri i propri impegni, deve aver prestato Solenne Promessa sul Libro della Legge da esso ritenuta Sacra; questo è usualmente la Bibbia, ma può essere qualunque libro o scrittura ispirati, cui i membri di una particolare loggia o giurisdizione sentono di riferirsi: la Bibbia, il Corano o altre opere. La massoneria ha scelto come simbolo floreale l'acacia, pianticella vigorosa e gentile, che non appassisce mai durante il corso delle stagioni eppure si rinnova sempre. I massoni si rifanno prevalentemente al simbolismo architettonico dei muratori operativi medievali che lavoravano effettivamente la pietra. Uno dei loro simboli principali è squadra e compasso, strumenti della categoria, disposti a formare un quadrilatero. La squadra è talora detta rappresentare la materia, e il compasso lo spirito o la mente. Ancora, la squadra può rappresentare il mondo del concreto, o la misura della realtà oggettiva, mentre il compasso rappresenta l'astrazione, o giudizio soggettivo, e così via (essendo la massoneria non dogmatica, non v'è interpretazione data come legge per alcuno di questi simboli). Il compasso può essere sottoposto, sovrapposto o intrecciato alla squadra, a significare l'interdipendenza fra i due. Nello spazio fra i due, è talora posto un simbolo di significato metafisico. Talvolta, questo è una stella risplendente o un altro simbolo di Luce, a rappresentare la verità o la conoscenza. In alternativa, c'è spesso una lettera G. La squadra e il compasso sono mostrati a tutte le riunioni massoniche, assieme al Libro della Legge Sacra, aperto.