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La Qabbalah
Cos'e’
Il termine ebraico Qabbalah, deriva dalla radice "Qabbal"
che ha diversi significati: ricezione, accoglienza, cosa ricevuta.
Dal 1200 circa indica anche la "Gnosi Ebraica",
vale a dire quel corpo di dottrine mistico-esoteriche rivelate a pochi eletti e
tramandate, nei secoli, da alcuni Grandi Iniziati, per poter realizzare la
visione di Dio e per comprendere i vari aspetti della Creazione.
Essa contiene tutta
Ciascuna lettera rappresenta un essere vivente (Hayoth
Hakodesch), un numero, un'idea; combinarle tra loro significa conoscere le
Leggi e le essenze della Creazione, e con lo studio della Qabbalah, l'uomo puo’
giungere alla conoscenza di tutti i "segreti" che Dio rivelo’ a Mose’.
a) dal punto di vista delle idee, la credenza dell'Ain-Soph,
contemporaneamente "Essere e Nulla", l'"Emanatismo" (che
non esclude il creazionismo), la teoria delle Sefirot, la nozione della
Shekhinah, la concezione del linguaggio come mezzo divino e struttura cosmica;
b) dal punto di vista delle pratiche, l'ermeneutica, la
meditazione dei nomi divini, la contemplazione, lo studio della Torah.
Per i Qabbalisti "Agli Inizi", prima della
Creazione del mondo, o seconda Creazione
Questo Universo di Luce Infinita come poteva agire nel mondo
della Manifestazione? L'Ain-Soph, con un atto d'amore e di volonta’, ha dovuto
subire un restringimento, o per dirlo in termini Qabbalistici, uno Tzimtzum,
grazie al quale e’ stato creato uno spazio vuoto e oscuro.
Dopo aver creato questo spazio, Dio fece scendere in esso
una "Linea di Luce" concentrata, che rappresenta il prototipo
dell'Albero della Vita, con le sue dieci entita’ "compresse" in una
"Linea" sola che entra nel "vuoto". In quella "Linea
Luminosa" che entrava nello spazio vuoto, erano concentrati tutti i mondi
e tutte le creature.
Il Concetto di Dio nella Qabbalah
Trattando di Dio, lo Zohar parla delle Sefirot e sostiene
che provengono dalle Emanazioni e Irradiazioni della Divinita’ che la mente
umana puo’ comprendere, mentre Dio stesso, cioe’ l'Ain-Soph rimane sempre al di
sopra di ogni pensiero umano.
Il Sefer Yetzirah
L'inizio di tutta
Per lo Zohar, le origini di questa breve opera risalgono a
2000 anni prima della Creazione del mondo, in quanto sia le Lettere sia i
Numeri, esistevano gia’ celati in Dio.
Le 32 Vie della Sapienza sono, pertanto, gli elementi
essenziali da cui scaturisce tutta la realta’, sia fisica - relativa al mondo
fenomenico - che spirituale.
Il Sefer Yetzirah (o Libro della Formazione) inizia cosi’:
"Con 32 Vie di Sapienza" J-H-W-H incise e creo’ il suo mondo; quindi,
con 32 Vie ha creato il Mondo mediante tre forme di espressioni: con il Numero,
con
Le 32 Vie della Sapienza sono le 22 Lettere dell'Alfabeto
ebraico e le "Dieci Sefirot", le quali insieme costituiscono l'Albero
della Vita (o Albero Sefirotico) che rappresenta la costruzione piu’ importante
e conosciuta della Qabbalah.
L'Albero della vita e’ la costruzione secondo la quale si e’
svolta
Le tre Colonne dell'Albero della Vita corrispondono alle
"Tre Vie Iniziatiche": quella di destra "agevole" e’
Le due Colonne estreme, "Amore e Rigore",
rappresentano le due polarita’ basilari di tutta la realta’: il maschile a
destra e il femminile a sinistra, dalle quali sgorgano tutte le altre coppie di
"opposti" nella Creazione.
L'insegnamento principale contenuto nella Qabbalah e’ quello
dell'integrazione delle componenti, maschili e femminili, da realizzarsi sia
all'interno della consapevolezza umana, sia nelle relazioni di coppia, affinche’
dimori la divina presenza della Shekhinah.
Malkuth e’ il Mondo d'Azione, il "Regno", il Mondo
Fisico: e’
Malkuth, per la diversita’ di energie che riceve, dalle
altre Sefirot che la precedono, ha dei compiti variabili: da’ vita e uccide, eleva
e fa cadere, ferisce e guarisce.
Questa Sefirah, in alcune circostanze, ha le funzioni di
un'intermediaria simultanea "tra le Sefirot superiori e il mondo",
con il compito di ricevere e di trasmettere l'influsso.
Malkuth sintetizza: "Pensare, Volere e Agire" per
realizzare l'essere completo, in potenza di divenire; essa non ha un'esistenza
materiale, ma contiene in potenza tutti i Principi Creatori Divini che entrano
in azione per far rinascere l'Homo-Novus, poiche’ rappresenta soprattutto il
desiderio di risalita, dopo
Le 22 lettere dell'Alfabeto ebraico
L'Alfabeto ebraico si compone di 22 segni che possiamo
considerare "22 chiavi" tese a rivelarci i misteri della Creazione.
Ogni lettera dell'Alfabeto ebraico e’ un contenitore d'energia
che agisce in modo triplice tramite Forma, Nome e Valore numerico.
Lo studio Qabbalistico dell'Aleph-Beth ebraico non significa
imparare il lessico o la grammatica, ma instaurare un rapporto di amicizia con
le lettere "una per una", imparando a conoscere la loro Forma, Nome e
Numero, per poter partecipare agli infiniti messaggi e agli insegnamenti in
esse contenute.
Le 22 lettere si dividono in:
a) Tre lettere Madri: Aleph, Mem, Shin.
b) Sette lettere Doppie: Beth, Ghimel, Daleth, Kaf, Phe’, Resh,
Tau.
c) Dodici lettere Semplici: He, Vau, Zain, Het, Teth, Yod,
Lamed, Nun, Samech, Ayin, Tsadé e Qof.
Le tre lettere Madri: (tre linee orizzontali dell'Albero),
sono i tre sentieri relativi alle tre Sefirot superiori.
Le sette lettere Doppie: (sette linee verticali dell'Albero)
sono dette doppie perché hanno una doppia pronuncia. Le sette linee verticali
si congiungono con le oblique e sono relative alle sette Sefirot inferiori.
Le Dodici lettere Semplici: (dodici linee orizzontali
dell'Albero), non sono né "Madri" né "Doppie".
I Dieci numeri e le Ventidue lettere sono i "Trentadue
Sentieri" della Sapienza; dalla quale, secondo
La lettera Aleph, nell'interpretazione della: Forma, Nome e
Valore numerico. Aleph. "Unione degli opposti"
La lettera Aleph e’ il simbolo dell'universo intero, la
soglia tra il manifesto e l'inconoscibile, una lettera senza suono: foneticamente
e’ un soffio appena percettibile, come quello emerso prima di iniziare a
parlare.
La forma di questa lettera e’ la seguente: due punti e una
linea, cioe’ due Yod e una Vau.
- il punto in alto (Yod sup.) rappresenta le acque
superiori, il fluire della conoscenza pura e illuminata;
- il punto in basso (Yod inf.) rappresenta le acque
inferiori, ossia la manifestazione dell'emotivita’ umana, affettiva e
istintuale. Nome. Aleph significa: "Insegnare", come in:
"Alefkha Chokmah" = "Ti insegnero’
Aleph significa anche "Aluf", cioe’
"Capo", campione.
Valore numerico. Uno. L'unita’ assoluta di Dio
L'Aleph e’ la lettera che rappresenta l'unita’ Assoluta del
Principio creatore; nell'Albero sefirotico si trova tra
L'Aleph e’ composta di tre lettere e si scrive:
(Aleph = 1, Lamed = 30, Phe’ = 80) = 111
Il suo valore ghematrico e’ 111 (Addizione teosofica), ma
111, per riduzione teosofica 1+1+1 e’ uguale a 3 e quindi abbiamo il valore
dell'Aleph (2 Yod + 1 Vau).
Poiche’ l'Aleph e’ composta da "2 Yod" "1
Vau", con l'addizione teosofica otteniamo il seguente risultato:
(Yod = 10, Yod = 10, Vau = 6) = 26
Precisiamo che il numero 26 e’ anche il valore numerico del
Nome Divino "J-H-W-H".
Dalle operazioni teosofiche sopra esposte implicano che il
valore ghematrico dell'Aleph e’ anche "26", ne consegue che essa
contiene tutto cio’ che e’ in Alto (Yod sup.) e tutto cio’ che e’ in Basso (Yod
inf.).
Tutto quello che e’ in Alto deve essere inteso come
"Creazione invisibile" dell'universo che agisce al di fuori dello
spazio e del tempo; ed e’ simboleggiato dalla J-H-W, il cui valore ghematrico
(add. Teos.) e’ "10+5+6=21".
Quello che e’ in Basso deve essere inteso, invece, come
"Creazione visibile dell'universo; simboleggiato dalla seconda He, il cui
valore numerico e’ "5" che assommato al "21" delle prime
tre lettere ci da’ il valore di 26, che e’ il valore ghematrico dell'Aleph e
del Nome Divino "J-H-W-H".
Le Dieci Sefirot
Nella Testa che e’ "Emanazione" vi sono:
Nel Tronco che e’ "Creazione" vi sono:
Nel Ventre che e’ "Formazione" vi sono:
Infine i Piedi (e le Gambe) che sono "Azione" e
raffigurano qui la sola Sefirah denominata "Regno".
Un Sephirah, pero,’ non puo’ essere compreso su un solo
piano, esso ha una quadruplice natura:
· Atziluth - il Mondo Archetipale o Mondo delle Emanazioni;
il Mondo Divino;
· Briah - il Mondo della Creazione, chiamato anche Khorsia,
Mondo dei Troni;
· Yetzirah - il Mondo della Formazione o degli Angeli;
· Assiah - Il Mondo dell'Azione o Materia.
I dieci Sephiroth hanno ciascuno il proprio punto di
contatto con ognuno dei quattro mondi:
- nel mondo Atziluthiano essi si manifestano tramite i Dieci
santi Nomi di Dio, in altre parole il Grande Non Manifesto, prefigurato tramite
i Tre Veli Negativi dell'Esistenza.
- nel Mondo Briahtico le Emanazioni Divine si manifestano
attraverso i Dieci Potenti Arcangeli i cui nomi hanno un'importanza enorme
nella magia rituale.
- nel Mondo Yetziratico le Emanazioni Divine si manifestano
attraverso diversi tipi di "esseri" che sono chiamati Schiere di
Angeli o Cori.
- nel Mondo Asiatico o Mondo della Materia sul piano fisico si
manifestano le Emanazioni Divine tramite
i Dieci Chakra Mondani. Questi sono Il primo Mobile o Primi Vortici,
L'Ain Soph Aur e’ stato chiamato un circolo il cui centro
sta dovunque e la cui circonferenza non sta in nessun luogo e Kether e’ uno
stato o condizione di esistenza, la prima emanazione. Dobbiamo tenere presente,
che i piani d'esistenza non si sovrappongono uno all'altro come i piani di un
edificio, ma essendo condizioni d'essere o piani d'esistenza, avvengono
simultaneamente sebbene si siano sviluppati successivamente nel tempo.
Kether si differenzia in Chokmah e Binah prima di terminare
la sua esistenza fenomenica e questi due sono chiamati cabalisticamente Abba,
il Padre Supremo, e Ama,
Ai Sephiroth vengono attribuite le Sfere dei Pianeti.
Kether, quindi, si differenzia in attiva potenza maschile
(Chokmah) e in una passiva potenza femminile (Binah); questi sono posti in cima
alle due colonne laterali formate dall'allineamento orizzontale dei Sephiroth
dell'Albero della Vita. Di queste due colonne, quella di sinistra sotto Binah
viene chiamata della Severita’, quella di destra, sotto Chokmah e’ chiamata della
Grazia;
la colonna centrale sotto Kether, Pilastro dell'Equilibrio.
E’ questa una teoria della signora Blavatsky, la quale
sosteneva che non puo’ esservi manifestazione senza differenziazione nelle
Coppie di Opposti: Kether differenzia i suoi due aspetti in Chokmah e Binah e
Binah, La madre Superiore, ha duplice aspetto, Ama, l'oscura
madre sterile e Aima,
L'associazione di Binah con il mare richiama alla mente che
la vita ha avuto i suoi primordiali inizi nelle acque: dal mare nacque Venere;
l'associazione di Saturno conferisce l'idea dell'eta’ primordiale, l'antichita’.
Dall'unione di Chokmah e Binah otteniamo Daath che ne e’ il
prodotto, questo Sephirah non e’ posto sull'Albero, ma rimane
"dietro" - nascosto - situato nel punto in cui L'Abisso biseca il
Pilastro Mediano. Daath e’ conoscenza: sostiene Dion Fortune che in Daath c'e’
il segreto sia della generazione sia della rigenerazione, la chiave della
manifestazione di tutte le cose tramite la differenziazione nelle coppie di
Opposti e
Il secondo triangolo sull'Albero e’ formato dai Sephiroth
Chesed, Geburah e Tiphereth. Chesed si forma dallo straripamento di Binah ed e’
situato sul Pilastro della Grazia sotto Chokmah e cosi’ via.
Chesed significa Grazia, amore, e’ chiamato anche Gedulah,
Grandezza o Magnificenza ad esso e’ assegnata
Nel triangolo Superno si nota che il sephirah primario emana
due opposti che esprimono i due aspetti della natura, Chokmah (Forza)
mascolino, e Binah (Forma) femmineo. Nel secondo triangolo abbiamo una coppia
di opposti che trovano l'equilibrio in un terzo situato sul pilastro mediano.
Il primo triangolo trae il suo significato da cio’ che sta dietro di esso, il
secondo triangolo deriva il suo significato da cio’ in cui esso emana. Nel
primo triangolo si trovano le forze creative della sostanza dell'universo, nel
secondo sono rappresentate le forze che governano la vita che evolve.
Dietro a Tiphareth sta il velo Paroketh, analogo su di un
piano inferiore, al velo dell'Abisso che separa i tre Superni dal resto
dell'Albero: Paroketh e’ il Velo del tempio che fu squarciato dopo la
crocifissione.
Il terzo triangolo e’ una replica esatta del secondo, ma
posto su di un piano inferiore, esso e’ composto dai Sephiroth Netzach, Hod e
Yesod. Il significato di Netzach e’ Vittoria, ad esso e’ assegnata la sfera di
Venere, dea della Natura e posizionato sul Pilastro della Grazia; Hod e’
Gloria, a lui e’ assegnata
A Yesod sono assegnate tutte le divinita’ che hanno nella
loro simbologia la luna, Ecate con il suo dominio sulla magia nera e Diana che
presiede alle nascite; anche il ciclo riproduttivo umano e’ legato alle fasi
lunari. L'assegnazione dello Spirito Santo a Yesod e' riportata anche da
MacGregor Mathers il quale sostiene che lo spirito santo e’ una forza
femminile:"Ci viene detto di solito che lo spirito santo e’ maschile, ma
la parola Rauch, Spirito, e’ femminea come appare nel brano del Sepher Yetzirah
'Achath (femmineo non Achad, mascolino), rauch elohim chiim. Uno e’ essa, lo
Spirito dell'Elohim della Vita".
Infine, Malkuth, il Regno della Terra, della materia, unico
non appartenente ad alcun triangolo ma e’ detto essere il ricettacolo delle
influenze di tutti gli altri Sephiroth.
Un'altra caratteristica dei quattro Mondi e’ rappresentata
dai due Alberi. I due inferiori ossia il Mondo della Formazione, rappresenta la
sfera dell'anima, l'altro il Mondo d'Azione, rappresenta la sfera naturale
(Shekhinah - Malkuth): questi due Mondi rappresentano l'Albero della Vita.
L'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, invece,
simboleggia il Mondo d'Emanazione e, nei quattro Mondi, rappresenta la sfera
Archetipale e Divina; ma questo e’ anche l'Albero delle trasformazioni e delle
variazioni psichiche, spirituali e soprattutto del risveglio della coscienza
nell'uomo.
Si propende sostenere che l'Albero della Vita non e’ altro
che la "Scala di Giacobbe", tesa a simboleggiare le energie dei
Giusti e dei veri Iniziati che salgono verso il cielo e ritornano sulla terra,
perennemente, a dimostrare che l'Assoluto e’ nell'Essere e l'Essere e’
nell'Assoluto.
L'Albero della Vita e l'Albero della Conoscenza del Bene e
del Male
E’ uno dei miti piu’ affascinanti nella storia dell'Umanita’,
sia dal punto di vista esoterico sia essoterico; e immenso e’ il messaggio che
si cela nei due Alberi. L'Albero della Vita e' il simbolo in cui Dio si manifesta concretamente nel processo
cosmico, mentre l'altro, l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male,
simboleggia il Pensiero Divino nella
creazione.
In Gen. 2,9,
La conoscenza dell'Albero del Bene e del Male da sola non e’
sufficiente, bisogna acquisire anche la conoscenza dell'Albero della Vita.
Quando l'iniziato avra’ acquisito questo tipo di conoscenza,
scoprira’ che le radici dei due Alberi, situati al centro del Giardino, sono
intrecciate tra loro, tesi che
testimonia come l'Albero universale della Vita e della Conoscenza e’
"Uno", come "Una" e’